La terapia di sostegno rivolge la sua attenzione agli aspetti esistenziali della percezione che una persona ha della sua vita in un determinato momento. In questo tipo di percorso si cerca, dopo aver costruito una relazione terapeutica sufficientemente solida, di recuperare il coraggio e la responsabilità all’interno del proprio quotidiano e della propria vita, cercando di riconoscere le paure o i meccanismi che la stavano mettendo in scacco. Ci sono momenti nei quali perdiamo fiducia nelle nostre capacità, ci sentiamo meno sicuri, anche se affrontiamo sempre piò o meno le stesse situazioni, ma queste ci appaiono più complicate e noi meno adeguati. Qualcosa sta certamente cambiando e non lo vogliamo riconoscere, resistiamo, non riusciamo ad affidarci alla nostra capacità adattativa in relazione ad esigenze profonde che ci sollecitano. Entriamo così n un conflitto che spesso ci blocca e ci lascia sgomenti, impauriti, altre volte arrabbiati o aggressivi. Lavorare insieme ad un terapeuta che ci aiuti a recuperare il senso di ciò che stiamo vivendo, attraverso uno sguardo di autentica fiducia e nella possibilità di vedere il momento critico come una vera possibilità, può essere l’occasione per attivare una nuova partenza e sbloccare il conflitto. Sostanzialmente è come se, in una bella giornata, passeggiando in un bosco, ci fossimo allontanati dal sentiero tracciato perché incuriositi dal passaggio di un cerbiatto e poi ci fossimo di colpo resi conto della possibilità di esserci perduti. Dopo un po’ che vaghiamo soli e l’inquietudine si trasforma in ansia, ecco che incontriamo un altro essere umano (il nostro terapeuta), un poco più a suo agio in quel bosco e insieme, fiduciosi, tracciamo un nuovo sentiero che ci riconduce sulla via di casa.